Trinity House, Leicester. |
A Leicester ha fatto freddo, ha
piovuto, nevicato e alla fine è uscito il sole, insomma il solito clima inglese.
Trinity House è una bellissima struttura con stanze confortevoli, luminose e
fornite di ogni strumentazione. La old chapel del complesso è stata
particolarmente affascninante per il discorso di apertura e la tavola rotonda finale.
Apertura dei lavori. |
Io ero nella sezione dedicata alla
teoria, “Theorizing Adaptation & Dance”, moderato da Deborah Cartmell. È stato
un panel stimolante con idee anche provocatorie, come quella che prospetta l'adattamento in danza privo
di narrazione. Il mio intervento, “This
Choreotext Which is Not One: On Dance Adaptation Theory”, a seguito di quello
di Ramsay Burt e Giannandrea Poesio, ha analizzato lo status del coreotesto
nell’ambito degli Adaptation Studies.
Altre sezioni hanno presentato
prospettive significative, come quella dedicata alla questione culturale e
politica, “Cultural & Political Contexts”, o della sperimentazione, “Experimental
Practitioners”. La tavola rotonda finale ha messo insieme alcune delle
questioni emerse durante la giornata, come la relazione fra coreografia e
drammaturgia, il significato della ricezione e la cruciale importanza del contesto
per ogni tipo di analisi riguardo l'adattamento in danza.
A fine conferenza c’è stato un
breve aperitivo a cui è seguita una cena al ristorante indiano Kayal per
continuare a parlare della conferenza in un’atmosfera più rilassante.
Una delle sezioni. |
17 maggio 2016
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