Italia Nostra, Teatrino
San Cosma, Ancona, 14 aprile 2016, ore 17.15
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Un'immagine del pubblico. |
Alberto Spadolini è
ancora oggi un artista da riscoprire e l’evento, Alberto Spadolini, un anconetano nel mondo, organizzato da Italia Nostra
per celebrarlo, è stata una bella iniziativa che lo ha ricordato da vari punti
di vista. Ad aprire le danze vi è stato Marco Travaglini, nipote di Spadolini,
oltre che instancabile promotore della sua riscoperta. Dopo di lui ha parlato
Federica Bozzarelli, la restauratrice dei suoi quadri e infine la
sottoscritta, per tracciare un percorso del suo rapporto con la danza.
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Marco Travaglini. |
Travaglini ha parlato
della sua vita avventurosa, degli amici illustri, delle opere, delle
collaborazioni, sottolineando che nella sua indagine, moltissime persone ed
esperti da tutto il mondo lo hanno aiutato. Ha mostrato numerose immagini delle
sue straordinarie foto e dei suoi quadri, soffermandosi sui codici cifrati
all’interno di alcuni di essi, a detta del suo amico e principale fonte orale
della riscoperta, Alex Wolfson. Travaglini, in questo senso, ha
sottolineato l’importanza della sfera analizzandola in alcuni quadri, come Tau, che sembra esemplificare la storia della sua anima. Spadolini amò molto
Ancona, suo luogo di nascita, amava parlare anconetano, amava tornare ad
Ancona, andare al mercato e gustarsi il brodetto di pesce tipico della zona. Prima
di concludere il suo intervento, Travaglini ha invitato a fornire la sua
testimonianza il signor Mosconi, che conobbe Spadolini e che conosce anche il
luogo della sua nascita, “di fronte alla caserma” nella zona piano, zona di
operai.
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Federica Bozzarelli. |
Federica Bozzarelli ha trattato
del restauro dei quadri, effettuato, a seconda dei casi, con tecniche diverse,
come la tecnica meccanica dove ha utilizzato un bisturi per ripulire la tela, o
interventi di carattere più estetico e conservativo con l’uso, per esempio, di
colori a vernice. Ha mostrato diversi dipinti sui quali ha lavorato sia nella
fase di inizio che fine opera. In un paio di occasioni ha trovato altri quadri
sotto le tele che stava restaurando, come quello che si pensava fosse un
autoritratto dell’artista e che invece si è scoperto essere un suo ritratto da
parte della pittrice Teodora Clerici Tremi, come si evince da un articolo
pubblicato su Comoedia nel 1933.
La sottoscritta ha
parlato dello Spadolini danzatore con particolare attenzione alle sue danze di
stampo primitivista nella Parigi degli anni Trenta, accanto, e non solo, a
Josephine Baker. In particolare ho analizzato una delle sue foto più
significative e illustrato gli aspetti della sua danza nell’assolo che esegue
all’interno del film Marinella (1936) diretto da Pierre Caron con Tino Rossi come
protagonista.
Di nuovo grazie a Italia
Nostra per l’organizzazione e a Marco Travaglini per avermi chiesto di
intervenire. La riscoperta di Spadò, come veniva anche chiamato, continua e
riserverà certamente delle sorprese.
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Rosella Simonari e il pubblico. |
18 maggio 2016
Complimenti Rosella, sei sempre fantastica!
RispondiEliminaGrazie mille, Marco!
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