Ci sono diversi modi di passare alla storia, magari con un’invenzione particolare o perseguendo lotte per i diritti umani. Misty Copeland appartiene a questa seconda categoria. Infatti nel 2015 è passata alla storia come la prima ballerina africana americana divenuta princiapl dancer dell’Amercian Ballet Theatre, una delle più importanti compagnie di balletto al mondo.
Ad un primo sguardo non sembrerebbe una rivouzione, ma se si va oltre la patina glamour che permea il balletto, si comprende che la linea del colore è ancora un tabù. Il balletto è storicamente un’arte dei bianchi che di rado ha accolto fra le sue fila delle ballerine nere. Quando nacque il balletto romantico, negli anni Trenta dell’Ottocento, diverse culture africane erano state colonizzate e/o ridotte in schiavitù, per cui uno spazio per loro nel mondo rarefatto della danza classica era impensabile. Ricorrevano però i personaggi afrodiscendenti in blackface.
Il balletto è fatto di armonia e omogeneità e la presenza di ballerine o ballerini afrodiscendenti, secondo alcuni, spezza in parte la sua estetica. Copeland stessa, quando era ballerina di fila all’ABT non venne inserita ne Il Lago dei cigni che la comapgnia filmò proprio per questa ragione.
Copeland non è la prima ballerina africana americana, ma è la prima ad aver raggiunto un ruolo di primo piano presso l’ABT, il che fa pensare alla volontà di cambiamento di questo mondo. Da allora è divenuta un simbolo per questa causa e ha promosso la diversità all’interno del mondo del balletto.
C’è ora un notevole giro di marketing attorno alla sua figura, ma non è solo marketing fine a se stesso proprio perché dietro c’è una lotta importante. Già prima di assurgere a principal dancer, Copeland si era fatta notare nel video di Prince Crimson and Clover del 2009 e nel 2014 era uscita la sua autobiografia, co-scritta assieme a Charisse Jones, Misty Copeland – Life in Motion, an Unlikely Ballerina dove raccontava della sua difficile infanzia e adolescenza e della sua passione per la danza classica, in cui vedeva e vede una forma di libertà.
C’è poi stata un’intervista con Barak Obama nel 2016 e la sua linea di abbigliamento sportivo Under Armour nel 2017, oltre che un ruolo nel film della Disney, The Nutcracker and the Four Realms del 2018. Copeland ha continuato a scrivere con il libro per bambini, Firebird del 2014 e con il testo per amanti della danza e del fitness, Ballerina Body – Dancing and Eating your Way to a Leaner, Stronger and More Graceful You del 2017.
In particolare, Firebird tratta di una ballerina afrodiscendente che insegna una sua piccola allieva, anche lei afrodiscendente, a superare le difficoltà e a danzare come il famoso Uccello di Fuoco, personaggio del balletto di Michael Fokine del 1910, “cara bambina, sai, ti trovi dove io ho iniziato, lascia che il sole illumini il tuo viso, il tuo inizio è appena cominciato”.
QUI si può ascoltare la puntata
Per approfondire:
Copeland, Misty, con Charisse Jones, Misty Copeland – Life in Motion, an Unlikely Ballerina (New York: Touchstone, 2014).
Copeland, Misty, Firebird, illustrazioni di Christoper Myers (New York: Putnam’s Sons, 2014).
Copeland, Misty, con Charisse Jones, Ballerina Body – Dancing and Eating your Way to a Leaner, Stronger and More Graceful You (London: Sphere, 2017).
Simonari, Rosella, “Afrofutirst Degas”, Roots-Routes – Research on Visual Cultures, anno IX, n. 31, Settembre 2019, http://www.roots-routes.org/afrofuturist-degas-by-rosella-simonari/.
26 novembre 2020