Il 13 luglio 2011 questo poster della Adbusters apparve
online per presentare la protesta di Occupy Wall Street. Vede la figura di una
danzatrice sopra un toro di bronzo situato vicino a Wall Street. Dietro c’è un
gruppo di persone pronte alla lotta immerse in un’atmosfera nebbiosa.
Vi è un forte contrasto tra la forma creata dalla danzatrice
e quella del toro. La prima, infatti, sta in piedi su una sola gamba eseguendo
un attitude indietro (posizione del balletto su di una gamba, con l’altra
piegata a novanta gradi) con le braccia alla seconda (anche se in maniera
imprecisa). Il suo sguardo è rivolto verso il basso e a sinistra, i suoi
capelli sono compostamente pettinati e il suo abito senza maniche è attillato e corto. La posa suggerisce un senso di equilibrio e stabilità.
D’altro canto il toro è ritratto in modo molto dinamico,
con le zampe anteriori in diagonale verso destra e la sua coda arricciata verso
l’alto. Il toro fu creato nel 1989 dall’artista Arturo DiModica quale regalo di
Natale alla città di New York per aver reagito alla crisi finaniziaria del
1987. Da allora è divenuto la mascotte di Wall Street.
Secondo Wray Cummings vi è un
parallelismo interessante fra questa immagine e una degli Arcani Maggiori dei
Tarocchi, ossia la Forza. Questa
carta presenta la figura di una donna con le mani sulle fauci di un leone. Non
è chiaro se le stia chiudendo o aprendo, ma il significato più comune della
carta fa riferimento alla capacità umana di domare l’istinto. Il parallelismo è
alquanto appropriato poiché, nel caso del poster della Adbusters, la danzatrice
doma il toro in movimento attraverso la sua grazia e fermezza. È come se la
proteste non violente potessero veramente fare la differenza in un mondo
dominato dal potere economico. Ad oggi il movimento di Occupy Wall Street è
divenuto quasi un motto popolare che è stato utilizzato in numerose proteste in
varie parti del mondo. In Italia, per esempio, è stato di recente impeigato per
promuovere una campagna contro la sperimentazione sugli animali (si veda qui).
Guardando questa imagine mi sono chiesta perché Adbusters abbia
scelto una posa di danza classica e non, per dire, una di hip hop. Poi però
forse il contrasto non sarebbe stato così forte. La danza classica è una
tecnica basata su di una dura disciplina e rigore e nel poster viene utilizzata
per esemplificare grazia e fermezza (Cummings considera la posa della
danzatrice improbabile comunque) che sono anche le sue caratteristiche.
A proposito di questo, la danza classica è stata utilizzata
in un altro tipo di messaggio visivo di attivismo, ossia sulla copertina del libro
di Francesco Raparelli, La lunghezza dell’onda – Fine della sinistra e nuovi
movimenti (2009), che analizza le proteste degli studenti italiani
dell’Onda dal 2008 al 2009 quale nuovo agente politico in un paese dove il
governo Berlusconi ha ripetutamente eroso i diritti degli studenti. La copertina è
un mix interessante di danza classica e attivismo in quanto presenta il disegno a
colori di una danzatrice mentre esegue pure lei un’attitude indietro. Se la
posizione delle gambe è corretta, le braccia sfuggono alla grammatica del
balletto poiché sono posizionate una tesa in basso e l’altra piegata in alto,
con i pugni chiusi, gesti questi che eloquentemente esprimono forza e la voglia di
combattere. Dietro repliche di questa figura annunciano un esercito di persone
pronte alla lotta. L’effetto è rafforzato dal senso della prospettiva data
dai raggi celesti che si diramano dall’angolo in basso a destra dell’immagine.
La versione in inglese di questo articolo è presente al seguente link.
28 maggio 2012
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