lunedì 26 maggio 2014

La parola alla danza: come è andata?

Che cosa significa entrare in una scuola di danza e parlare di storia della danza? Significa mettere insieme due facce diverse della stessa arte, significa intessere relazioni, significa creare sinergie in un mondo, quello della danza, dove troppi aspetti viaggiano su binari differenti.

Ho iniziato questo progetto l'anno scorso nella scuola di danza di Lara Carelli, Talent's Dance (qui la locandina e qui alcune foto) e l'ho proseguito quest'anno presso Il Balletto di Macerata diretto da Eleonora Iacobucci e situato a Macerata proprio nella zona sotto lo sferisterio, qui il volantino. Si è trattato di fornire alcuni assaggi di quella che è la storia della danza, con tre appuntamenti, ognuno dei quali dedicati ad un tema: un excursus sulla storia della danza dal Rinascimento ai giorni nostri, un'analisi del balletto classico per eccellenza, Giselle, e una panoramica su due forme di danza che si situano fra storia e antropologia, tarantismo e flamenco.

Le domande che ci siamo fatti hanno riguardato il significato della storia della danza e, più in particolare, il rapporto con i documenti e con le coreografie stesse. Il Rinascimento è un periodo fondante in questo senso, perché è il periodo dei trattati di danza che ci permettono di ricostruire il senso che la danza aveva nelle corti di quel tempo. Il Romanticismo ci porta a capire molta della danza di oggi, poiché con le sue linee e geometrie non ci parla solo del balletto e del suo periodo d'oro, ma anche di quello che è oggi la danza classica e di quelle che sono le sue trasformazioni. La danza teatrale poi cede il passo ad altre danze che si sono imposte per la loro forza in stretto rapporto con il territorio dove sono nate. Ecco che quindi il tarantismo e il flamenco possono essere ripensati non tanto come fenomeni folcloristici o sensuali, ma come vere e proprie manifestazioni culturali di alto profilo.

Gli incontri sono andati molto bene, ringrazio Il Balletto di Macerata e tutte le persone che hanno partecipato, soprattutto gli attentissimi bambini che hanno fatto domande divertenti e importanti.

26 maggio 2014