mercoledì 2 maggio 2012

Martha Graham (Tu Style)

Ieri è uscito in edicola il nuovo numero di Tu Style, magazine della Mondandori che dedica la rubrica "diari impossibili" a Martha Graham in occasione della Giornata Internazionale della Danza, tenutasi il 29 aprile in tutto il mondo. La rubrica redatta da Ippolita Avalli, sembra elaborare la vita e visione artistica di Graham sotto forma di diario. Dunque vi sono delle trovate carine come il paragrafo di apertura che esalta l'utilizzo dei peidi scalzi fatto da Graham, "devo sentire il terreno. Ogni asperità, la minima scaglia, ogni minuscolo nodo del legno". L'uso della prima persona, inoltre, crea un'intensa empatia in chi legge e le foto scelte sono molto belle: quella grande iniziale mostra Graham mentre danza Errand into the Maze (1947), una delle sue coreografie più significative, le altre due foto più piccole mostrano una Graham anziana assieme a personaggi famosi quali Liza Minnelli e Michail Barysnikov.

Ma poi arrivano gli errori grossolani. Il primo è presente già nel titolo: "Al diavolo le punte. Il ballo è libertà". se è vero che Graham non utilizzò le scarpette da punta per le sue coreografie e anzi fondò una tecnica di danza alquanto differente dal balletto, è pure vero che questa scelta non fu una questione propriamente di libertà, ma di forma. Il titolo sembra creare una dicotomia fra la danza classica e la danza di Graham, laddove l'una è fatta di costrizioni, mentre l'altra di libertà assoluta. Dove per libertà forse si intende assenza di vincoli e di regole. Ciò non è affatto vero in quanto la tecnica Graham verte su regole precise di postura e di articolazione del corpo.

Altro errore riguarda la figura di Erick Hawkins, suo partner e marito per pochi anni. Dal testo emerge che Hawkins fu il musicista di Graham, "le tue mani corrono sulla tastiera, Erick", mentre fu suo partner sul palco. Il musicista che accompagnò Graham per tutta la prima parte della sua carriera (fino agli anni Quaranta circa) fu invece Louis Horst, che anzi contribuì fortemente alla sua formazione. Inoltre se Hawkins fu il grande amore di Graham, secondo Avalli egli fu praticamente il centro della sua intera esistenza, dato che il brano è una specie di monologo interiore a lui dedicato. Ciò detto di una personalità complessa e indipendente come Graham è piuttosto riduttivo.

2 maggio 2012

Nessun commento:

Posta un commento