mercoledì 2 maggio 2012

Messaggio di Sidi Larbi Cherkaoui (Giornata Internazionale della Danza)


Nel 1982 il Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell’Istituto Internazionale del Teatro (ITI-UNESCO) ha istituito la Giornata Internazionale della Danza da celebrarsi il 29 aprile con eventi in tutto il mondo. Si è scelta questa data in quanto celebra la nascita di Jean-Georges Noverre (1727-1810),  che ha gettato le basi per lo sviluppo del balletto romantico. Ogni anno un coreografo di rilievo viene chiamato a dare un messaggio alla comunità internazionale. Quest’anno il messaggio è stato redatto dal coreografo fiammingo marocchino Sidi Larbi Cherkaoui. Qui (scorrere giù nell'articolo) il suo discorso tradotto in italiano.

È un messaggio importante e interessante per gli spunti che offre. Innanzi tutto egli mette in relazione la danza con il suo passato, nonostante essa sia un’arte radicata nel presente. Poi vi è un’esaltazione un po’ ‘danzocentrica’ di quest’arte, “la danza non ammette confini come le altre arti”. Questo è un gesto apprezzabile se visto secondo la prospettiva di reiterato svantaggio della danza rispetto ad altre arti come l’opera o la musica, specialmente in Italia, ma non è forse del tutto corretto. Forse il riferimento è alla danza contemporanea dove sì spesso i confini fra spazio e corpo vengono alterati, ma in altri stili e tecniche questo attraversamento non è sempre possibile.

Inoltre nel terzo paragrafo egli sottolinea l’onestà dell’atto del danzare. In questo senso sembra riflettere la celebre affermazione di Martha Graham “il movimento non mente mai”, affermazione discutibile in quanto anche col movimento si può mentire. Graham, e in misura minore Sidi Larbi Cherkaoui, accostano, in questo modo, l’arte della danza ad una peridolosa dimensione preverbale che la mette in relazione con la natura più che con la cultura e che rischia quindi di relegarla ad una dimensione essenzialista.

Detto questo, il messaggio è di forte impatto, soprattutto per quanto concerne la capacità del danzare come prezioso strumento di comunicazione e di connessione, che funziona particolarmente bene nel mondo in cui viviamo oggi, un mondo altamente interconnesso sia per quanto riguarda la realtà virtuale che per quella reale, “muovendosi come le altre persone, muovendosi con altre persone e guardandole muoversi, possiamo sentire al meglio le loro emozioni, entrare in contatto con i loro pensieri e connetterci alla loro energia. E‘ forse allora che riusciamo a conoscerle e capirle meglio”.

E nei paragrafi finali, il coreografo si spinge oltre definendo la danza come la “celebrazione di una co-esistenza, a un modo per dare e creare spazio e tempo gli uni per gli altri”, una sorta di potente condivisione che non può che augurare a tutti.

2 maggio 2012

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