giovedì 3 settembre 2020

Normali danze da supereroi

 


Il mondo dei supereroi ci ha abituato ad evoluzioni coreografiche che sfidano il senso di gravità e spesso lo annullano: l’Uomo Ragno svolazza per i grattacieli letteralmente appeso al filo delle sue ragnatele, mentre Superman sfreccia fra gli stessi come un missile. Senza contare Doctor Strange, che nell’omonimo film della Marvel, corre su per i muri interni o esterni dei palazzi in una dimensione spazio-temporale alterata.

Ma che rapporto abbiamo con la forza di gravità? Possiamo cambiarlo? Come? Trisha Brown l’ha fatto con uno dei suoi Equipment Pieces, “Man Walking Down the Side of a Building” del 1970, una danza costituita da una camminata lungo il lato di un palazzo. Gli Equipment Pieces vennero concepiti come coreografie che avevano bisogno del supporto di vari sistemi, come sottolinea Sally Banes, per sondare “l’illusione del movimento naturale contro le forze del peso e della gravità”.

“Man Walking Down the Side of a Building” è una danza minimale in linea con la rivoluzione operata dalla danza postmoderna, che si spogliò dell’impianto teatrale e si concentrò sui movimenti di carattere quotidiano e astratto, portando la danza anche in luoghi inusuali, come i musei o, in questo caso, il muro di un palazzo.

“Il camminare è un gesto rivoluzionario”, dice Luca Gianotti e Wu Ming 2 ribadisce che grazie al camminare riusciamo a guardare il mondo che ci circonda con occhi diversi. L’atto del camminare comporta un continuo spostamento di peso da una gamba all’altra, farlo sul lato di un palazzo significa alterare completamente il senso di gravità e decostruire il camminare nella sua essenza. È proprio questa l’impressione che ha avuto Elizabeth Streb, una coreografa di azioni estreme alla quale Brown ha chiesto di danzare “Man Walking Down the Side of a Building”. L’idea di cambiare il senso della gravità, l’equilibrio precario e la lotta incredibile per restare ancorati al lato del palazzo hanno costituito elementi importanti per Streb.

La danza viene fatta senza musica, altro aspetto importante per la danza postmoderna, e con un sistema di cavi allacciati al corpo del danzatore o danzatrice. Cavi che vengono fatti scorrere dalla cima del palazzo da parte di personale specializzato. Ci sono varie versioni di questa danza online ed è elettrizzante, quasi spaventoso vedere gli scorci prospettici di una persona che cammina sul lato di un palazzo. Alla fine si ha l’impressione di un aver visto il mondo quasi sottosopra e aver sperimentato una forte alterazione dell’essere umano come creatura ancorata al terreno. Come nota Roger Copeland, Trisha Brown “desidera che manteniamo la consapevolezza dei limiti umani” affrontando la gravità come una scienziata, “provando ad osservarla, esplorarla e quantificarla”, promuovendo, come afferma Brown stessa, “un’attività naturale sotto la sollecitazione di un’ambientazione innaturale”. E, dopo tutto, i supereroi non fanno questo?

QUI si può ascoltare la puntata.


Per approfondire:


Banes, Sally, Tersicore in scarpe da tennis. La postmodern dance, a cura di Eugenia Casini Ropa, trad. M. Collina (Macerata: Ephemerea, 1993).

Brown, Trisha, citata in Rossella Mazzaglia, Trisha Brown (Palermo: L’Epos, 2007).

Copeland, Roger, citato in Rossella Mazzaglia, Trisha Brown (Palermo: L’Epos, 2007).

Gianotti, Luca, L’arte del camminare (Portogruaro: Ediciclo, 2011).

Steb, Elizabeth, ‘Elizabeth Streb discusses Trisha Brown's "Man Walking Down the Side of a Building"’, YouTube, 2010, https://www.youtube.com/watch?v=9kxWm31jh3Q (consultato il 28 agosto 2020).

Wu Ming 2, “Prefazione”, in Luca Gianotti, L’arte del camminare (Portogruaro: Ediciclo, 2011), pp. 7-11.

 

3 settembre 2020

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